Il paesaggio Massarosese – Massarosa – 8

Il paesaggio Massarosese - Massarosa - 8

CAMMINO – I LUOGHI DI CATARSINI

8 – IL PAESAGGIO MASSAROSESE

Olea prima omnium arborum est “Fra tutti gli alberi il più importante è l’olivo”, è una delle frasi più celebri, scritta da Lucio Giunio Moderato Columella nel I secolo d.C. nel suo trattato dedicato all’agricoltura e la matrice romana presente sul territorio è evidenziata dall’esistenza del famoso complesso villa con annesse terme di proprietà della famiglia dei Venulei consoli romani che dalla Pieve di san Lorenzo facendo una piacevole passeggiata attraverso gli uliveti si incontrano sulle pendici collinari, edifici costruiti contemporaneamente al momento in cui fu scritto il trattato De Rustica.
Di grande interesse l’area archeologica “Massaciuccoli romana” che si divide in due complessi principali: in alto, sulla collina dove sorge anche la Pieve di San Lorenzo e appunto i resti monumentali della villa; in basso lungo la via Pietra a Padule, l'”edificio con mosaico” diviso in due porzioni proprio dalla strada moderna.
In pianura si tratta di zone umide con i sistemi ambientali collegati alla presenza costante dell’acqua e rappresentano per loro stessa natura degli ambienti mobili ed in dinamico cambiamento e, contemporaneamente, zone di forte valenza naturalistica che è indispensabile mantenere e valorizzare data la naturale ricchezza in termini di specie di flora e fauna che sono in grado di accogliere.
La bonifica ha modificato estese porzioni di padule lasciando i campi coltivati al margine di acquitrini disegnati da canneti e falasco, il panorama ordinato delle coltivazioni arboree in collina subisce da un tratto autostradale un taglio, come un bisturi implacabile, mentre coltivazioni di lavanda e campi di fiori di loto si affiancano alle coltivazioni estensive ed orticole tipiche, all’interno di questi pregiati scorci troviamo edifici come Villa la Brilla che in passato ricoprivano un ruolo fondamentale per le popolazioni del posto.
Questa imponente costruzione era articolata su quattro piani, dove un tempo ogni piano era riservato ad una fase specifica di lavorazione del riso.
In questa struttura avveniva, come dice il nome, la brillatura del riso cioè la raffinazione del chicco, e venne fatta costruire a metà ‘800 dal Conte Minutoli, quando Massarosa si sosteneva grazie ad una grande produzione del riso purtroppo oggi scomparso il particolarissimo “Riso rosso di Massarosa”.
Le immagini di Mussolini mentre trebbia il grano, ampiamente familiari a noi italiani, richiamano immediatamente il rapporto fascismo-cibo. L’opera di Catarsini “Il grano della bonifica lucchese”, opera esposta in Palazzo Ducale a Lucca e che partecipò al Premio Cremona del 1940, racconta la raccolta del grano e la trebbiatura ed è ambientata sulla via di Montramito, i canali e il lago alla fine dell’aia e le colline di Massarosa sullo sfondo.
Il regime fascista dispiegò mirate politiche tese a controllare la produzione, la distribuzione e il consumo di cibo e l’austerità divenne comunque uno stile di vita nell’Italia dell’epoca fatto di polenta, riso e dell’immancabile minestra.
Il lago e la zona lacustre circostante sono un ecosistema interessante: una particolarità a molti sconosciuta è la presenza di uno sfagneto (o torbiera) nei pressi dell’isola Riserva LIPU, questa è una fitocenosi relitta dell’ultima glaciazione, ce ne sono 4 sul lago di Massaciuccoli e sono le uniche a livello del mare in tutto il bacino del mediterraneo.
Quella che si trova all’interno della Riserva è l’unica ad essere direttamente gestita, ed è anche quella che versa nel miglior stato di conservazione.
Si tratta di un’associazione vegetale composta da muschi del genere Spagnum di origine nordica relitto dell’ultima glaciazione cui si associano altre specie rare quali Anagallis tenella, la grande Felce florida o la carnivora Drosera rotundifolia, tipica di climi diversi dall’attuale, che ha resistito ai cambiamenti climatici intervenuti negli ultimi 18.000 anni, approfittando di condizioni microclimatiche particolari che ne hanno consentito la conservazione fino ai giorni nostri.
Gli sfagneti alle nostre latitudini si trovano sopra gli 800 – 1000 metri sul livello del mare mentre li troviamo a quote pianeggianti o collinari nelle torbiere della Scozia, dell’Irlanda o della Scandinavia.
Sul Lago di Massaciuccoli lo sfagno si è rifugiato sugli “aggallati”, formazioni di canneti galleggianti, che simulano in parte le condizioni di una torbiera alta, caratterizzata da terreni intrisi di acqua ma quasi mai sommersi.
In queste condizione gli sfagni devono però confrontarsi con una vegetazione costituita da piante annuali con un notevole sviluppo (canne, tife e falaschi) che in breve tempo, in mancanza di una gestione attiva, tendono a soffocare lo sfagno sottostante.
Suggestivi paesaggi e gioielli naturalistici incorniciati tra pianura e collina, un territorio dunque particolare che sorge incastonato tra le verdi colline decorate a uliveti che scivolano nella campagna fino ad abbracciare le atmosfere magiche del Lago di Massaciuccoli caro al maestro Puccini.
Eccellenze che danno vita e colore al territorio che possono essere scoperte e visitate una dopo l’altra, tappa dopo tappa, seguendo il percorso della Via delle Erbe e dei Fiori. Un percorso nella natura a Massarosa, frutto dell’impegno dei soci dell’Associazione Versilia Verdelago, fruibile gratuitamente e in autonomia in ogni stagione per vivere da protagonisti esperienze uniche a contatto con la natura nel cuore verde della Versilia.
Il percorso si sviluppa tra piantagioni di lavanda, eucalipto e piante officinali, oltre a uliveti, vigneti, pescheti e terreni coltivati con luppolo, girasoli, zafferano, orzo e grano fino a giungere alla più grande coltivazione di fiori di loto d’Europa.
Un percorso che lega tutte le eccellenze di Massarosa passando per i principali punti di interesse storico-culturale, naturalistico e paesaggistico, per l’antico opificio La Brilla, le rovine romane fino ai suggestivi scorci del Lago di Massaciuccoli.
L’itinerario è libero e gratuito, percorribile in autonomia scegliendo il tratto da percorrere tra quelli proposti di diversi km su tutto il territorio seguendo la mappa disponibile sul sito della via delle erbe e dei fiori e sulle le indicazioni lungo la strada.

I PARCHI

Nel nostro percorso si trovano alcuni parchi, citiamo i tre principali: a nord il Parco Naturale Regionale delle Alpi Apuane, a sud il Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli e tutta la costa si affaccia sul Santuario Internazionale per i Mammiferi Marini.

Il Parco naturale Regionale delle Alpi Apuane
Dal 2012 è entrato a far parte della rete dei Geoparchi mondiali UNESCO. Questa area naturale protetta  comprende: Garfagnana (territori appartenenti alla provincia di Lucca, che si pongono nel versante interno delle Alpi Apuane), Massa Carrara (territori appartenenti alla omonima provincia) e Versilia (territori della Provincia di Lucca sul versante marittimo delle Alpi Apuane). I 4/5 appartengono alla provincia di Lucca. Inoltre nel 2003 il Parco naturale Regionale delle Alpi Apuane ha istituito il Sistema museale di archeologia mineraria delle Alpi Apuane e di interesse storico sono presenti testimonianze della Linea Gotica, delle lotte partigiane e della Seconda Guerra Mondiale, come il Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema e il Parco della Resistenza al Monte Brugiana. Sono parte del parco le famose Cave di Marmo dove si estrae anche il marmo bianco statuario, preferito da Michelangelo. La Versilia vanta una lunga tradizione alpinistica e si organizzano escursioni in ogni stagione. Dal punto di vista escursionistico, alpinistico e speleologico, le Apuane sono un territorio di pregio, ricco di sentieri, vie ferrate (quella del Monte Procinto, aperta nel 1893, è la più antica d’Italia), vie d’arrampicata e cavità carsiche, spesso minacciate dalle cave. L’Antro del Corchia richiama speleologi da tutto il mondo. Nel 2021 il C.A.I. ha proposto l’istituzione di un Parco Culturale delle Apuane.

Il Santuario Internazionale per i Mammiferi Marini (Santuario Pelagos)
Contrariamente a quanto si pensa, la Versilia si affaccia sul Mar Ligure e non sul Mar Tirreno e le acque prospicenti fanno parte del Santuario Internazionale per i Mammiferi Marini (Santuario Pelagos) come anche il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che viene considerato il Parco marino più grande del Mediterraneo perché comprende sette isole, numerosi isolotti e scogli che emergono in ampio tratto di Mar Tirreno. Il Santuario Internazionale per i Mammiferi Marini (Santuario Pelagos) è un’area protetta internazionale istituita nel 1999 grazie ad un accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco, con il quale i tre Paesi firmatari si impegnano a tutelare i mammiferi marini ed il loro habitat, proteggendoli dagli impatti negativi diretti od indiretti delle attività umane. Si tratta di una superficie marina a nord del Mar Tirreno di 96.000 kmq a forma di quadrilatero, che si estende attorno alle isole dell’Arcipelago Toscano, ed è delimitata dalla Provenza (penisola di Giens in Francia), da Punta Falcone in Sardegna nord occidentale, da Capo Ferro in Sardegna nord orientale e da Fosso Chiarone in Toscana. Per la ricchezza di plancton e di vita pelagica, durante i mesi estivi c’è una straordinaria presenza di cetacei di tutte le specie frequentatrici del Mediterraneo. Viareggio nel 2012 è stata il secondo firmatario in Italia di Partenariato del Santuario Pelagos a cui aderiscono 51 comuni rivieraschi italiani. Vengono organizzate escursioni di avvistamento con partenza dal porto di Viareggio nel periodo primavera-estate.

Parco Regionale San Rossore Migliarino Massaciuccoli
È un’area naturale protetta istituita nel 1979 che tutela oltre 23.000 ettari complessivi.. Il territorio del parco si estende sulla fascia costiera delle province di Pisa e Lucca comprendendo i comuni di Pisa, Viareggio, San Giuliano Terme, Vecchiano, Massarosa e Comprende inoltre il Lago di Massaciuccoli, le foci dei fiumi Serchio, Arno e Fiume Morto, la ex tenuta presidenziale di San Rossore, le foreste di Tombolo, di Migliarino e della Macchia Lucchese, e gestisce l’area marina protetta Secche della Meloria.
Il parco è suddiviso in alcune aree principali: la Macchia Lucchese, a nord, racchiusa tra Viareggio, Torre del Lago Puccini e la costa; l’area del Massaciuccoli comprende il lago e l’area palustre che lo circonda; le vaste aree di bonifica sottratte al lago, rispettivamente nel Comune di Vecchiano e nel Comune di Massarosa. Lungo la costa vi sono le importanti tenute di Migliarino, di San Rossore, di Tombolo e di Coltano, in parte adibite ad agricoltura e in parte a bosco.
Completano le aree di gestione del parco le secche della Meloria, un importante sistema di secche, con due scogli affioranti, dotati di fondali dall’importante valore naturalistico.
Presenta varie tipologie di ambienti naturali. È prevalente l’area boschiva, infatti un terzo della superficie del Parco è ricoperta da boschi e presenta alberi di pioppo, ontano, frassino, leccio e pino 
(pino domestico e pino marittimo). Inoltre sono presenti anche dune ed aree palustri. In questi ambienti è presente una flora rara (drosere, periploche, osmunda, ibisco rosa).
La fauna annovera una ricca varietà di uccelli (oasi LIPU del parco), tra i quali: il germano reale, gli ardeidi (l’airone cenerino, l’airone bianco maggiore e la garzetta), i trampolieri, i gabbiani, le anatre e i cormorani. Sono presenti anche la poiana, il cavaliere d’Italia, il gruccione, le gallinelle e il martin pescatore. Nel bosco è facile incontrare la specie del picchio verde e rosso. È zona di nidificazione del fratino. Notevole la presenza di anfibi e rettili, tra cui la vipera.
Sono presenti un po’ tutti i pesci d’acqua dolce tipici delle pianure italiane (carpa, luccio, tinca), oltreché i pesci che risalgono i fiumi dal mare come l’anguilla e il cefalo. Questi ultimi entrano anche nel Lago di Massaciuccoli. È importante citare la presenza del gambero rosso della Louisiana, diffusosi dal lago alla palude e successivamente a tutti gli ambienti umidi, non soltanto quelli limitrofi al parco.
Nel Parco vivono anche diversi mammiferi di media e piccola taglia, tra i quali il daino, il cinghiale, il coniglio selvatico e la volpe rossa. Da alcuni anni è avvistato il lupo.

Nel nostro percorso si trovano alcuni parchi, citiamo i tre principali: a nord il Parco Naturale Regionale delle Alpi Apuane, a sud il Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli e tutta la costa si affaccia sul Santuario Internazionale per i Mammiferi Marini.

Il Parco naturale Regionale delle Alpi Apuane
Dal 2012 è entrato a far parte della rete dei Geoparchi mondiali UNESCO. Questa area naturale protetta  comprende: Garfagnana (territori appartenenti alla provincia di Lucca, che si pongono nel versante interno delle Alpi Apuane), Massa Carrara (territori appartenenti alla omonima provincia) e Versilia (territori della Provincia di Lucca sul versante marittimo delle Alpi Apuane). I 4/5 appartengono alla provincia di Lucca. Inoltre nel 2003 il Parco naturale Regionale delle Alpi Apuane ha istituito il Sistema museale di archeologia mineraria delle Alpi Apuane e di interesse storico sono presenti testimonianze della Linea Gotica, delle lotte partigiane e della Seconda Guerra Mondiale, come il Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema e il Parco della Resistenza al Monte Brugiana. Sono parte del parco le famose Cave di Marmo dove si estrae anche il marmo bianco statuario, preferito da Michelangelo. La Versilia vanta una lunga tradizione alpinistica e si organizzano escursioni in ogni stagione. Dal punto di vista escursionistico, alpinistico e speleologico, le Apuane sono un territorio di pregio, ricco di sentieri, vie ferrate (quella del Monte Procinto, aperta nel 1893, è la più antica d’Italia), vie d’arrampicata e cavità carsiche, spesso minacciate dalle cave. L’Antro del Corchia richiama speleologi da tutto il mondo. Nel 2021 il C.A.I. ha proposto l’istituzione di un Parco Culturale delle Apuane.

Il Santuario Internazionale per i Mammiferi Marini (Santuario Pelagos)
Contrariamente a quanto si pensa, la Versilia si affaccia sul Mar Ligure e non sul Mar Tirreno e le acque prospicenti fanno parte del Santuario Internazionale per i Mammiferi Marini (Santuario Pelagos) come anche il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che viene considerato il Parco marino più grande del Mediterraneo perché comprende sette isole, numerosi isolotti e scogli che emergono in ampio tratto di Mar Tirreno. Il Santuario Internazionale per i Mammiferi Marini (Santuario Pelagos) è un’area protetta internazionale istituita nel 1999 grazie ad un accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco, con il quale i tre Paesi firmatari si impegnano a tutelare i mammiferi marini ed il loro habitat, proteggendoli dagli impatti negativi diretti od indiretti delle attività umane. Si tratta di una superficie marina a nord del Mar Tirreno di 96.000 kmq a forma di quadrilatero, che si estende attorno alle isole dell’Arcipelago Toscano, ed è delimitata dalla Provenza (penisola di Giens in Francia), da Punta Falcone in Sardegna nord occidentale, da Capo Ferro in Sardegna nord orientale e da Fosso Chiarone in Toscana. Per la ricchezza di plancton e di vita pelagica, durante i mesi estivi c’è una straordinaria presenza di cetacei di tutte le specie frequentatrici del Mediterraneo. Viareggio nel 2012 è stata il secondo firmatario in Italia di Partenariato del Santuario Pelagos a cui aderiscono 51 comuni rivieraschi italiani. Vengono organizzate escursioni di avvistamento con partenza dal porto di Viareggio nel periodo primavera-estate.

Parco Regionale San Rossore Migliarino Massaciuccoli
È un’area naturale protetta istituita nel 1979 che tutela oltre 23.000 ettari complessivi.. Il territorio del parco si estende sulla fascia costiera delle province di Pisa e Lucca comprendendo i comuni di Pisa, Viareggio, San Giuliano Terme, Vecchiano, Massarosa e Comprende inoltre il Lago di Massaciuccoli, le foci dei fiumi Serchio, Arno e Fiume Morto, la ex tenuta presidenziale di San Rossore, le foreste di Tombolo, di Migliarino e della Macchia Lucchese, e gestisce l’area marina protetta Secche della Meloria.
Il parco è suddiviso in alcune aree principali: la Macchia Lucchese, a nord, racchiusa tra Viareggio, Torre del Lago Puccini e la costa; l’area del Massaciuccoli comprende il lago e l’area palustre che lo circonda; le vaste aree di bonifica sottratte al lago, rispettivamente nel Comune di Vecchiano e nel Comune di Massarosa. Lungo la costa vi sono le importanti tenute di Migliarino, di San Rossore, di Tombolo e di Coltano, in parte adibite ad agricoltura e in parte a bosco.
Completano le aree di gestione del parco le secche della Meloria, un importante sistema di secche, con due scogli affioranti, dotati di fondali dall’importante valore naturalistico.
Presenta varie tipologie di ambienti naturali. È prevalente l’area boschiva, infatti un terzo della superficie del Parco è ricoperta da boschi e presenta alberi di pioppo, ontano, frassino, leccio e pino 
(pino domestico e pino marittimo). Inoltre sono presenti anche dune ed aree palustri. In questi ambienti è presente una flora rara (drosere, periploche, osmunda, ibisco rosa).
La fauna annovera una ricca varietà di uccelli (oasi LIPU del parco), tra i quali: il germano reale, gli ardeidi (l’airone cenerino, l’airone bianco maggiore e la garzetta), i trampolieri, i gabbiani, le anatre e i cormorani. Sono presenti anche la poiana, il cavaliere d’Italia, il gruccione, le gallinelle e il martin pescatore. Nel bosco è facile incontrare la specie del picchio verde e rosso. È zona di nidificazione del fratino. Notevole la presenza di anfibi e rettili, tra cui la vipera.
Sono presenti un po’ tutti i pesci d’acqua dolce tipici delle pianure italiane (carpa, luccio, tinca), oltreché i pesci che risalgono i fiumi dal mare come l’anguilla e il cefalo. Questi ultimi entrano anche nel Lago di Massaciuccoli. È importante citare la presenza del gambero rosso della Louisiana, diffusosi dal lago alla palude e successivamente a tutti gli ambienti umidi, non soltanto quelli limitrofi al parco.
Nel Parco vivono anche diversi mammiferi di media e piccola taglia, tra i quali il daino, il cinghiale, il coniglio selvatico e la volpe rossa. Da alcuni anni è avvistato il lupo.

Il paesaggio Massarosese – Massarosa – 8

Premio Catarsini 2025

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