A poco più di 30 anni dalla sua scomparsa, il pittore e scrittore Alfredo Catarsini (Viareggio 1899-1993) è protagonista di una nuova mostra antologica negli spazi di Villa Mirabella al Vittoriale degli Italiani, dimora di Gabriele d’Annunzio a Gardone Riviera (BS) e tra le case museo più visitate al mondo.

Promossa dalla Fondazione “Il Novecento di Catarsini. Dalla macchia alla macchina” è stata inaugurata sabato 9 marzo 2024, in occasione di “Ho coronato la saggezza oggi e acceso il gran fuoco”, festa di primavera della dimora dannunziana, organizzata dal presidente della Fondazione del Vittoriale Giordano Bruno Guerri.

Con la curatela dello storico dell’arte Rodolfo Bona e attraverso una selezione di opere che ne raccontano la lunga parabola creativa, la mostra si prefigge di presentare al pubblico l’attività di Alfredo Catarsini, artista che ha rappresentato un esempio di originalità all’interno del panorama dell’arte del Novecento e che ha saputo caratterizzarsi sia per la qualità figurativa, sia per la densità espressiva che gli sono state più volte riconosciute.

La mostra propone 54 opere, fra dipinti e disegni, accuratamente scelte all’interno del vasto corpus pittorico dell’artista, così da coprire sei decenni della sua attività – tra il 1930 e il 1987 – ovvero un periodo denso di avvenimenti storici e di grandi trasformazioni, offrendo a tutti l’occasione di restituire un quadro completo e omogeneo della sua pittura, che ha seguito le metamorfosi durante gran parte del  secolo breve.

«Il titolo della mostra – spiega Rodolfo Bona nasce da una riflessione: nella sua vita, Catarsini ha intrapreso un percorso di ricerca creativa che, dalla robusta radice del naturalismo toscano e della pittura di macchia, lo ha portato ad attraversare molte delle esperienze figurative che hanno caratterizzato il Novecento, pervenendo a forme espressive inedite nelle quali ha affrontato il complesso tema del rapporto tra natura e tecnologia, fattosi sempre più pressante nel secondo dopoguerra e ancor oggi di grande attualità».

In catalogo articoli di Rodolfo Bona, Cristina Acidini, Elena Pontiggia, Sandro Gorra, Claudia Menichini e Elena Martinelli

…. La mostra, a carattere antologico, intende presentare al pubblico del Vittoriale la figura di Alfredo Catarsini attraverso una selezione di opere che ne raccontano il lungo itinerario artistico. Il percorso di ricerca ed esplorazione figurativa che caratterizza il pittore viareggino costituisce un esempio di originalità all’interno del panorama del Novecento, caratterizzandosi per qualità figurativa e densità espressiva, così come gli è stato più volte riconosciuto. L’esposizione, allestita a Villa Mirabella, propone una significativa selezione di dipinti e disegni accuratamente scelti all’interno del ricco corpus pittorico dell’artista. Le opere coprono sei decenni della sua attività – tra il 1930 e il 1987 – in un periodo denso di avvenimenti storici tragici e di grandi trasformazioni. Catarsini è uomo legato a una severa concezione dell’arte che verrebbe da definire ottocentesca per l’adesione a temi e concezioni pittoriche legate alla tradizione post macchiaiola versiliese e all’eredità di Viani ma, spinto dal desiderio di emanciparsi e di confrontarsi con la modernità, ha saputo misurarsi con la trasformazione della società, declinando la riflessione sul rapporto tra uomo e tecnologia in modo assolutamente originale e attuale.
Catarsini e la sua arte arrivano così intatti fino a noi, restituendoci l’anima di un artista e di una Versilia che è stata inesauribile fonte d’ispirazione per artisti e poeti.
  Il colore e il disegno avranno sempre nella sua pittura un ruolo fondamentale, sia nella salda strutturazione dello spazio e della forma, sia per quella peculiare capacità espressiva di penetrare il reale cogliendone gli aspetti più segreti, anche ambigui e sorprendenti, con una tensione verso modalità figurative che non ha mai conosciuto cedimenti e che non è mai stata frutto di adesione alle mode del momento, ma che ha risposto a un’autentica necessità interiore. In questo modo Catarsini ha saputo interpretare i mutamenti di linguaggio del Novecento, esprimendone i sentimenti, anche accogliendo le sollecitazioni che gli venivano dal vivace clima culturale della sua terra, dal quale ha assorbito con originalità suggestioni futuriste, metafisiche o legate ai “valori plastici” che lo portano ad evolvere dalle prime forme di paesaggi di derivazione
macchiaiola e postimpressionista fino alle composizioni più solide e volumetriche, sempre con un’impronta tendenzialmente espressionista. I soggetti, le tecniche utilizzate e le modalità espressive sono molteplici e differenti a seconda del periodo e della disposizione mentale. La sua produzione, che attraversa tutto il Novecento, non segue un percorso cronologico progressivo, ma risponde alle tensioni e alle spinte interiori con scelte linguistiche conseguenti, anche sperimentando soggetti originali che si accompagnano a quelli più abituali. Il paesaggio e la rappresentazione della figura umana sono i temi cardine della sua opera. Anche l’indagine sull’espressione e il movimento dell’uomo è motivo ricorrente nella sua pittura, in quella a soggetto religioso come nei nudi, nei ritratti e negli autoritratti, sia all’aperto che in atelier, dove dipinge anche una grande varietà di nature morte, spesso molto innovative. (…)

Rodolfo Bona, curatore della mostra

LINK AI SERVIZI DEDICATI

– Noi TV Speciale Effetto Versilia – Mostra Vittoriale 19 marzo 2024 https://www.noitv.it/programmi/effetto-versilia-alfredo-catarsini-da-viareggio-a-gardone-riviera-19-03-24/    
– 9 marzo 2024 Inaugurazione mostra al Vittoriale  https://www.noitv.it/2024/03/dalla-macchia-alla-macchina-lopera-di-catarsini-in-mostra-al-vittoriale-di-dannunzio-571053/